Uno degli aspetti più confusionari con cui si scontrano i principianti del blackjack è il bizzarro gergo usato ai tavoli. I giocatori principianti spesso rimangono perplessi quando sentono gli altri parlare riguardo “mani che si rompono”, “sballare le carte”, “Charlie a cinque carte”, “mani soft”, “mani difficili”, e simili. Infatti, molti giocatori che si sono avvicinati da poco nel vasto universo del gioco del 21 fanno fatica a capire la differenza fra mani soft e mani hard (cioè le cosiddette “mani difficili”).
Questi due termini sono presenti in una vasta gamma di libri e articoli di strategia, e leggere tutta la documentazione sul blackjack presente al mondo non servirà a nulla se non si riesce prima a fare una corretta distinzione tra i due principali tipi di mani in questo stupendo gioco di probabilità.
Il punto è che le decisioni di gioco ottimali variano notevolmente fra mani soft e hard, anche se il loro totale è identico. Nel seguente articolo, esamineremo le differenze chiave fra mani soft e mani hard nel blackjack, spiegheremo quali delle due è la più utile per i giocatori, e illustreremo la logica dietro molte importanti decisioni di gioco.
Mani soft contro mani hard: Qual’è la differenza?
Quindi dove sta la differenza tra mani soft e hard? Le mani hard nel blackjack non contengono solitamente un Asso, e quando è presente gli può essere assegnato esclusivamente il valore di 1 e mai di 11. Un esempio di mano hard senza Assi è K-6, che rappresenta un totale hard di 16. Anche una mano come A-4-10-3 con un totale di 18 è una mano hard nonostante la presenza dell’Asso, perché qui ha valore 1. Diversamente, il giocatore supererebbe 21 perdendo il round.
Le mani soft sono invece quelle mani che contengono un Asso che può valere sia 1 che 11, a seconda delle preferenze del giocatore. Al tavolo di blackjack si affronteranno molteplici situazioni in cui si inizia con una mano soft che muterà in una hard dopo una o più carte pescate. Supponiamo, ad esempio, che iniziamo una partita con una mano di due carte composta da A-2 il cui totale può essere 3 o 13, spetta a noi decidere quale dei due risultati.
Seguiamo la strategia di base e optiamo per il soft 13, ma peschiamo un Jack. La nostra mano ora è un hard 13, e l’asso verrà contato come 1 perché altrimenti sballeremo. La strategia di base ci indica di pescare un’altra carta, trovandoci ora con un altro Asso nella nostra mano, che conterà anch’esso come 1 per un valore totale di 14. Peschiamo nuovamente prendendo un 3, e la mano che è iniziata come un soft 13 è ora A-2-J-A-3, per un totale hard di 17.Ecco indicati altri esempi di mani soft che si trasformano in hard dopo una o due carte pescate:
- A-3-8 equivale a un hard 12
- A-5-6 è un altro hard 12
- A-4-K-A-3 equivale a un hard 19
Mani soft contro mani hard: ulteriori suggerimentiVale la pena notare che anche la coppia A-A conta come mano soft, il cui valore può essere 2 o 12. Tuttavia, il soft 12 è un caso speciale e, come tale, non viene trattato come le altre mani soft. L’unica decisione giusta che è possibile prendere in questo scenario è quella di dividere la coppia di Assi, caso in cui si riceve solitamente solo una carta in più per ogni Asso.
È di fondamentale importanza per un giocatore di blackjack essere in grado di distinguere totali soft e hard, perché le decisioni di gioco ottimali per i due tipi di mani sono spesso diverse, indipendentemente dal fatto che entrambe possano avere lo stesso totale. Ad esempio, davanti ad una coppia A-6 ci approcceremo in modo diverso rispetto a una coppia 8-9 o Q-7, giusto? Ovviamente sì, a condizione di attenerci alla strategia di base, che è qualcosa che tutti i giocatori di blackjack, professionisti o meno, dovrebbero fare.
Quale tipo di mano è la migliore?
È ovvio che le mani soft siano ottime per i giocatori visto che offrono maggiore flessibilità, consentendo di cambiare il totale delle carte fino a quando non si ottiene una mano sufficientemente forte contro la carta scoperta del banco. Queste mani preziose danno la possibilità di migliorare il proprio totale senza rischiare di sballare con la pescata successiva.
In effetti, è impossibile per un giocatore sballare con una mano soft pescando una terza carta dal sabot o dal mazzo, come evidenziato dal seguente esempio. Iniziamo il round con A-3, contando però l’Asso come 11 perché in questo caso un valore di 1 non va bene. Nessuna terza carta può farci sballare, perché potremo semplicemente riportare il valore dell’Asso a 1 se peschiamo qualcosa di più alto di un 7, e in questo caso la mano soft si trasformerà in una hard, e continueremo a giocare secondo la strategia di base.
Supponiamo di pescare appunto un 7, questo ci darà il totale più alto possibile di 21, rendendo la nostra mano imbattibile. L’unico caso in cui si può perdere è quando anche il banco dispone di un blackjack. Nel peggiore dei casi, si andrà al pareggio.
E se invece la nostra terza carta fosse qualcos’altro? Se peschiamo un 5, ad esempio, il nostro A-4 diventa A-4-5 per un soft 20. Con questa mano è possibile pescare ancora poiché l’asso può essere contato come 1 o 11, ma è consigliabile evitare di farlo in questo caso. Siamo già sicuri con un totale di 20, e non ha senso rischiare di rovinare la mano pescando altre carte. Non dimentichiamoci che il valore totale medio vincente nel gioco del blackjack è di 18,5!
Le mani soft sono migliori inoltre di quelle hard per un altro motivo. Queste danno l’opportunità di eseguire alcune scelte di raddoppio molto utili e aumentare la nostra possibilità di puntata durante un round, in particolare quando il banco si trova in una posizione svantaggiosa con carte scoperte con un valore totale da 3 a 6. Ciò consente di aumentare il proprio valore giocando in modo più aggressivo quando il banco è debole.
La regola H17 per il banco
Non dimentichiamo che anche il banco può trovarsi ad avere mani soft. I casinò hanno trovato il modo di sfruttare il vantaggio di queste mani modificando lievemente le regole in merito al pescare e allo stare del banco per una particolare mano soft. Prima o poi, i giocatori di blackjack si troveranno davanti a tavoli in cui si applica la regola H17, nella quale il croupier è obbligato a pescare più carte con una mano soft di 17.
Questo regola è generalmente considerata sfavorevole per il giocatore perché offre al banco la possibilità di migliorare il proprio soft 17 con un totale più elevato, aumentando a sua volta il margine della casa dello 0,22%, anche nel caso in cui tutte le altre regole rimangano invariate.
Un altro fattore chiave da considerare prima di sedersi a un tavolo H17 sono le differenze in alcune giocate per determinate mani. Ad esempio, si dovrebbe raddoppiare sempre quando si ha un totale hard di 11 contro tutte le possibili carte scoperte del banco, Asso incluso. Ciò non accade quando si gioca a blackjack S17, dove con un 11 si deve invece pescare contro un Asso.
Lo stesso vale per la possibilità di raddoppiare con alcune mani soft, in particolare il soft 18 (A-7) e il soft 19 (A-8). È consigliabile raddoppiare con un soft 18 quando si gioca contro un H17 del banco composto da carte scoperte basse che vanno da 2 fino a 6. Il soft 19 richiede il raddoppio nelle giocate H17 solo quando il banco è nella situazione più vulnerabile con un 6. Senza queste correzioni, non si sarà in grado di ridurre il margine della casa.
Frequenza dell’eventualità di mani soft e hard
L’esperto di gioco d’azzardo Henry Tamburin afferma che sono 34 le mani di questo tipo che è possibile ricevere all’inizio di un round. 14 di queste saranno totali hard (5, 6, 7, 8, 9, 10, 11, 12, 13, 14, 15, 16, 17, 18 e 19). 8 saranno totali soft (A-2, A-3, A-4, A-5, A-6, A-7, A-8 e A-9) e le restanti 10 mani saranno composte da coppie dello stesso valore nominale (AA, 2-2, 3-3, 4-4, 5-5, 6-6, 7-7, 8-8, 9-9 e 10-10). Trattiamo i blackjack composti da un Asso e carte di valore dieci come casi speciali, visto che gli Assi in questi casi valgono sempre 11.
Ma qual’è la frequenza dell’eventualità di queste mani dopo una rimescolata? Visto che le carte di valore dieci sono più numerose di tutte le altre, è naturale che le coppie di dieci, Re, Regine e Jack si verifichino con maggiore frequenza. Queste appaiono poco più del 9% delle volte, seguite da mani difficili che vanno da 12 a 16. Il motivo per cui le mani hard hanno un’eventualità così elevata è la stessa: ci sono più carte che possono combinarsi formando questi totali difficili.
I prossimi in linea sono i naturali. Anche questi hanno una eventualità relativamente alta (4,7%), a causa del gran numero di carte che possono dare vita a queste combinazioni. Le coppie di carte con lo stesso valore (ad eccezione delle coppie di carte con valore nominale dieci) e le mani soft tendono a presentarsi meno frequentemente, rispettivamente sotto l’1% e l’1,1% delle volte.
Frequenza dell’eventualità di mani soft e hard: ulteriori suggerimentiQual’è il vantaggio che ciascuna di queste mani può dare ai giocatori? Non sorprende che la mano più vantaggiosa sia il blackjack stesso, seguito da coppie di carte uguale con valore nominale dieci e il soft 20 (queste offrono un vantaggio di circa il 60%), seguite da mano hard di 19 e 11 (con un vantaggio di circa il 23%). Le mani hard da 12 a 17 sono le ultime in lista, visto che offrono invece un enorme svantaggio che oscilla tra il 30% e il 40%. Queste sono considerate mani di rottura (breaking hands), perché con una del genere il giocatore può facilmente sballare con la pescata successiva.
Le mani iniziali che danno il maggiore svantaggio producono logicamente i maggiori tassi di perdita nel lungo termine. Otteniamo quindi che i più grandi “perdenti” nel blackjack sono le mani hard che vanno da 12 fino a 16, mano hard con un valore totale basso da 5 a 7, coppie di 2 fino a 8, totali soft da 13 fino a 17.
Nonostante le deduzioni di alcuni principianti, le pat hand 17 e 18 non sono mani tanto buone nel blackjack, visto che il valore totale medio di vincita nel gioco è di 18,5. Ne consegue che le mani utili per fare affari d’oro nel blackjack sono quelle iniziali con maggiore eventualità e maggiori quote di vincita, vale a dire i naturali, le coppie di carte di uguale valore nominale dieci, 11, hard 19, soft 19 e soft 20.
Motivazioni dietro alcune scelte di raddoppio soft
Probabilmente ti starai chiedendo perché le mani soft sono ritenute così importanti visto che si classificano tra le mani che perdono più frequentemente nel gioco. Questa è davvero un’ottima domanda. Inoltre, perché dovresti decidere di raddoppiarli, quando la maggior parte dei totali soft ha basse percentuali di vincita? Un’altra buona domanda. Proviamo a fornire una risposta considerando diverse mosse di raddoppio soft.
Supponiamo che ci venga dato un soft 13 contro un banco che espone un 4 e abbiamo intenzione di raddoppiarlo. Ci sono 5 carte dei 13 tipi possibili che possono aiutarci a portare il nostro totale di almeno 17 o più. Queste sono i 4, i 5, i 6, i 7 e gli 8. Le restanti 8 tipologie trasformeranno i nostri soft 13 in mano hard pessime.
Dunque, le probabilità di migliorare la mano non sono a nostro favore, visto che esistono ben 8 tipi carte che ci danno un totale hard rispetto alle 5 carte che ci aiutano. Lo stesso vale per il soft 16 in cui si affronta nuovamente una quotazione sfavorevole di 8 a 5, con 5 carte utili (dal 2 al 5 più l’Asso) e 8 carte che trasformano la nostra mano soft in una difficile.
Le cose sono diverse quando la nostra mano iniziale è un soft 18, in questo caso abbiamo 8 carte che possono aiutarci a raggiungere la zona sicura contro la carta debole del banco, ovvero l’Asso, il 2, il 3, il 9, il 10 e le tre figure). Questa volta la quotazione di 5 a 8 è a nostro favore.
Per decidere di raddoppiare un soft, è necessario prima prendere in considerazione alcuni fattori. Il 5 e il 6 sono i peggiori per il banco, motivo per cui bisognerebbe sempre raddoppiare con soft da 13 fino a 18.
Motivazioni sulle scelte di raddoppio soft: ulteriori suggerimentiAnche le carte con valore pip di 3 e 4 sono dannose per il banco, ma non quanto il 5 e il 6. Infine, abbiamo il 2 del banco che non è così debole e non richiede il raddoppio su tutti i totali, ma solo per totali di 10 e 11 nei giochi S17, e 18 soft nei giochi H17.
Potresti aver notato che la strategia di base consiglia di raddoppiare un soft 16 contro un 4 del banco ma consiglia di pescare con un soft 13 invece di raddoppiare, nonostante il fatto che in entrambi i casi si abbia la stessa quotazione (di 8 a 5) contro la stessa carta scoperta del banco. Perché questo?
Ciò dipende dal numero di carte pescate che possono invogliarci a pescare nuovamente. Quando raddoppiamo su un soft 16, l’unica carta che desideriamo pescare è l’Asso. Nel caso del soft 13, avremo davanti quattro carte pescate che potrebbero invogliarci a richiederne un’altra ancora (il 2, il 3, il 4 e l’asso), ma che non potremo comunque fare, visto che è possibile avere solo una carta aggiuntiva dopo aver raddoppiato. In conclusione, più basso è il valore del totale soft, maggiore è lo svantaggio quando ci limitiamo ad una sola carta pescata.